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mercoledì 23 ottobre 2013

Figli: Radici per crescere, ali per volare

Stamattina ero dal parrucchiere e leggendo un giornale ho trovato questo articolo che mi è piaciuto tantissimo. E' scritto da Silvia Rigamonti di Life Skills Italia, un'associazione nata dalla passione, dalla professionalità e dall'impegno di un gruppo di professionisti e di genitori per promuovere su tutto il territorio nazionale il benessere mentale, fisico e sociale dei ragazzi.

Ho deciso  che dovevo condividerlo, perché racchiude quello che io cerco di fare con i miei figli, è la filosofia che seguo e sono contenta di aver trovato qualcuno che ha convalidato il mio modo di agire, definendolo giusto. E' il percorso che ho intrapreso e che sto percorrendo anche con altre mamme nel nostro progetto di fare comunità.

Vi prego, perdete pochi minuti del vostro tempo per leggerlo.

" Il bambino per poter crescere ed esprimersi al meglio chiede di essere contenuto: dall'abbraccio del neonato alla definizione di abitudini o regole per bambini e ragazzi. Questa modalità offre ai nostri figli la possibilità di crescere forti e sicuri delle proprie capacità e del proprio essere.
Al contrario è stato riscontrato che troppa libertà e richiesta di autodisciplina - soprattutto in tempi prematuri - possa portare a insicurezze e paure del bambino che si possono trasformare  in esplosivi e ripetuti capricci e/o in atti di violenta ribellione.
I nostri figli ci chiedono costantemente di indicare i limiti entro cui muoversi: questo, infatti, è il motore che da un lato permette loro di esplorare il mondo "sicuro" e dall'altro li stimola a ricercare e sperimentare, oltre i confini dettati dall'adulto, sapendo di avere una zona di comfort e di sicurezza alla quale tornare in ogni momento.
Paura di sbagliare? E' normale, ma ricordiamo sempre che nessuno perdona chi ci fa sognare, ci illude e poi..... ci abbandona con il sogno infranto; al contrario tutti noi (e i bambini in particolare) sappiamo percepire le intenzioni positive di eventuali errori commessi e siamo più disposi a capire e perdonare l'altro.
Essere bravi genitori oggi corrisponde a domandarsi "cosa è bene per il mio bambino in questo momento della sua vita?"
Secondo un proverbio canadese i genitori dovrebbero donare ai loro figli due "semplici" mezzi: salde radici e ali per volare liberi.
E' bene, quindi, che i nostri figli sappiano che il mondo non nasce con loro ma che almeno tre generazioni prima - i genitori, i nonni ed i bisnonni - hanno lavorato e contribuito affinchè loro possano essere nel mondo oggi. Conoscere le proprie origini fa si che i bambini ed i ragazzi non diventino eccessivamente narcisisti e onnipotenti, consentendo di capire che in prima persona lasceranno una traccia su questo mondo grazie a quello che faranno o ometteranno di fare, diranno o taceranno, penseranno o scriveranno, costruiranno o distruggeranno.
Parafrasando Michelangelo Buonarroti, il "bambino è come un blocco grezzo di marmo che con amore, pazienza, dedizione, attenzione, rispetto ed intuizione si può esprimere in una mirabile statua.....se l'artista saprà  coglierne le qualità ed i talenti".
La potenzialità inespressa che ognuno di noi porta in sé è frutto di tutto quanto ci è strato tramandato (geneticamente e non solo) da chi ci ha preceduto.
L'uomo per la sua natura è un essere organico - non meccanico - ed i bambini  ne sono i semi: quando piantiamo un seme non sappiamo esattamente quale sarà la sua espressione finale, possiamo tuttavia dare il nostro costante e miglior contributo affinchè possa esprimere appieno le sue potenzialità.  Possiamo nutrirlo, sostenerlo, trovare la più idonea collocazione a seconda delle stagioni, amarlo e rispettarlo nei suoi tempi di sviluppo naturale per poi stupirci del risultato finale.....alle volte anche inaspettato, se pensiamo alle difficoltà incontrate nel percorso di cura. La grande sfida cui siamo chiamati come genitori è quella di chi  - amando incondizionatamente i propri figli - ne riconosce e valorizza l'individualità mettendosi al fianco per "fare il tifo" e per aiutarli - se necessario - a risollevarsi in caso di caduta per poi rimettersi al loro fianco nell'affrontare le sfide di tutti i giorni.
I genitori dovrebbero essere come gli allenatori che spronano i propri atleti a fare il meglio e ad allenarsi costantemente nelle difficoltà e nei momenti di gloria per essere sempre pronti  per nuovi traguardi e avventure.
Ricordiamoci poi che l'allenamento e' continuo e costante sia per i figli che per i genitori: ogni giorno abbiamo, infatti, nuove sfide da affrontare.
Sappiamo tutti che il mondo di oggi non è fatto perchè i bambini possano goderne ed esprimersi in modo naturale: ai nostri figli, giocoforza, a volte, imponiamo i tempi dell'adulto, del lavoro e delle incombenze, poi ci stupiamo se fanno i capricci e se sono stanchi. I tempi degli affetti, dei sogni e delle fantasie molto spesso sono depennati violentemente dai nostri orizzonti.....facendo e facendoci molto male. "



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