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giovedì 29 settembre 2016

Ancora pollo



E si, ritorno a parlare di pollo.
E lo faccio perchè è uno dei primi alimenti che diamo ai nostri bambini durante lo svezzamento , perchè è carne bianca, salutare, leggera e.........contaminata??? Ma si, diamo alle cose il loro nome, contaminata da batteri che di certo non fanno bene alla nostra salute, perchè ingerendo quella carne i batteri vengono trasmessi all'uomo, così come i residui  di antibiotici che vengono usati nei capannoni degli allevamenti intensivi per non far proliferare le malattie. E non vengono somministrati solo agli animali malati ma a tutti per prevenire contagi e quindi perdite in produttività.
La nostra unica arma è di far cuocere bene la carne per eliminare il rischio di contagio. Ma sarà sufficiente???
Parto sempre da un'inchiesta di Altro consumo, che seguo da tempo e che trovo sempre molto accurate.
 Questa volta è stato preso in esame del petto di pollo acquistato in diverse macellerie e supermercati della grande distribuzione a Roma e Milano e sono stati effettuati esami di laboratorio x evidenziare eventuali presenze di Salmonella, Escherichia coli, Listeria e  Campylobacter. Lo stesso test è stato effettuato, in collaborazione con altre associazioni a favore dei consumatori, in Belgio, Spagna e Portogallo.
I risultati?? Diciamo che pensavo peggio, in effetti i limiti massimi di batteri, soprattutto  la Salmonella sono stati riscontrati solo in alcuni prodotti, ma parliamo di limiti massimi. Il discorso ci riconduce sempre alla stessa domanda. Chi ha deciso questo limite massimo consentito?? Ed in base a quale criterio?? 
Ma il risultato più sconcertante è che in 25 campioni su 40, quindi nel 63% dei campioni esaminati, questi batteri sono risultati essere resistenti agli antibiotici, E sapete cosa significa?? Che l'uso massivo di antibiotici negli allevamenti fa sì che anche i batteri si fortifichino, imparando a sopravvivere a questi medicinali. Si parla di una resistenza a catena che potrebbe essere  anche trasferita ad altri batteri, rendendo nulli gli effetti degli antibiotici nell'uomo in caso di malattia. E' solo un rischio e non una certezza, ma secondo me è sempre meglio evitare prima di dover pagare le conseguenze sulla salute dei nostri figli.
 E negli altri paesi??  Sono messi un pò peggio di noi, le percentuali sono del 76% in Belgio, 83% in Spagna e 85% in Francia e sono risultati che non possiamo non considerare perchè i prodotti alimentari, freschi o trasformati, viaggiano di continuo tra i confini di questi paesi.  
In molti dei campioni esaminati in Italia si è riscontrato che i residui di antibiotico erano quasi del tutto assenti, non perchè non se ne faccia uso, ma perchè sono stati rispettati i tempi previsti dalla legge  tra la sospensione della somministrazione del farmaco e la macellazione degli animali. 
In Italia vengono prodotte ogni anno 872.700 tonnellate di pollo per una media di consumo procapite di 13.89 kg all'anno. 
Forse mangiarne un pò di meno porterebbe anche ad una minore produzione di allevamenti intensivi, ma comunque il consiglio è sempre lo stesso: usate il buonsenso quando fate la spesa, cucinate sempre bene la carne e lavatevi le mani dopo averla manipolata.

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