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martedì 12 dicembre 2017

Essere come il pozzo di San Patrizio


 "Sei come il pozzo di San Patrizio!!!" 

Quante volte lo abbiamo sentito dire, ma cosa significa?
Vuol dire essere un pozzo senza fondo, che inghiottisce tutto. Indica situazioni in cui occorerebbero risorse e mezzi senza fine.

Vi chiederete: che cosa c'entra San Patrizio con Orvieto?

Il pozzo della Cava


Niente,  tant'è vero che questa formidabile opera idraulica fu, all'origine, denominata Pozzo della Rocca, in quanto prossima alla rocca Albornoz. 

 Prese poi il nome di San Patrizio perché probabilmente usato, nella seconda metà del Settecento, come "Purgatorio di San Patrizio", in analogia alla cavità sotterranea in cui il noto santo irlandese si ritirava a pregare, e dove gli increduli che si fossero avventurati fino a raggiungere il fondo avrebbero ottenuto la remissione dei peccati e l'accesso al Paradiso.







L'opera fu voluta da papa Clemente VII, più o meno contemporaneamente alla risistemazione del Pozzo della Cava posto sull'altro versante della rupe, per assicurare acqua alla città in caso di assedio.



Il Pozzo di San Patrizio





Si tratta di un'opera sapiente di ingegneria 54 metri di profondità, 13 di diametro – e davvero singolare la trovata architettonica della doppia rampa elicoidale, che permetteva alle bestie da soma utilizzate per il trasporto dell'acqua di non ostacolarsi nel doppio senso di marcia lungo i 248 gradini; particolarmente suggestivi, poi, i 72 finestroni che lasciano filtrare e giocare con le tonalità della pietra la luce.








 
Immergetevi nelle sue profondità verdastre, scattate foto in abbondanza per cogliere tutti gli effetti prospettici e di luce, non rinunciate a far rimbalzare sulle pareti l'eco della vostra voce.






Per poi gettare nell'acqua, giunti al fondo del pozzo, la  superstiziosa moneta esprimendo un desiderio da voler vedere avverato.

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