Sparsa le trecce morbide
Sull'affannoso petto,
Lenta le palme, e rorida
Di morte il bianco aspetto,
Giace la pia, col tremolo
Sguardo cercando il ciel.......
Ogni volta che sento parlare dei Longobardi mi torna in mente la poesia di Manzoni dedicata ad Ermengarda.
Figlia del re Desiderio fu data in sposa a Carlo Magno per ragioni di Stato , ma quando i Franchi sconfissero il suo popolo, Lei fu ripudiata e si rinchiuse in convento dove morì.
Lei principessa, abbandonata dal suo principe, ai miei occhi di adolescente, ha sempre provocato una profonda tristezza per un così crudele destino.
Per questo non potevo non andare al MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) per visitare la mostra sui Longobardi, ovviamente insieme al mio inseparabile figlio Little, appassionato di storia.
In occasione di questa mostra è stato pubblicato un fumetto per ragazzi dove un ipotetico guerriero Longobardo racconta della storia di questo popolo e dei vari oggetti esposti.
E proprio grazie a questo fumetto, che ho avuto una guida personale e specialissima.
La mostra ricostruisce le sfide
economiche e sociali affrontate da un popolo che nel 568 varcò le Alpi guidato
da Alboino.
Nella prima metà del VIII secolo, con re Liutprando, questo popolo fu sul punto
di riunificare l'Italia.
Fu fermato dall'opposizione del papato e di Carlo Magno
che conquistò l'Italia e mise fine al regno dei Longobardi del Nord con capitale a
Pavia mentre al Sud i Longobardi sopravvissero come entità autonoma
con il ducato di Benevento elevato da Arechi al rango di principato.
La loro presenza in Italia si protrasse
fino alla metà dell'XI secolo.
Quasi la maggior parte degli oggetti esposti , quasi 300, proviene da corredi funerari di guerrieri e di aristocratici . Più di 80 i musei e gli enti prestatori.
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