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lunedì 30 aprile 2012

Mi fido di te

Oggi vorrei raccontarvi di un libro che ho appena finito di leggere e che, ad essere sincera, mi ha un po' scioccata. Il titolo del libro è "Mi fido di te", scritto da Francesco Abate e da Massimo Carlotto.
Il libro è un noir, e in alcuni punti della lettura mi è venuto da pensare "meno male che è solo un romanzo". Ma non è così, perché gli autori si sono documentati su fatti realmente accaduti, per cui nel romanzo c'è molto di quello che accade nella realtà. Stiamo parlando di frodi alimentari, di sofisticazioni e del giro di soldi che c'è dietro, insieme ai legami con la criminalità organizzata. Immettere sul mercato alimenti scaduti, manipolati e ritrasformati è illegale, ma molto remunerativo, e si sono creati dei canali clandestini  attraverso i quali queste associazioni criminali  riescono a smaltire e smerciare qualsiasi tipo di prodotto. A discapito della nostra salute.
Un esempio sono le uova, quelle che dovrebbero essere destinate alla discarica, vengono invece trattate in moda da eliminare la Putrescina e la Cadaverina, due sostanze che si formano nei cibi andati a male, e poi trasformate in prodotti semilavorati, destinati all'industria alimentare e dolciaria. Sono semilavorati che possiamo trovare nelle merendine o nei biscotti che compriamo per i nostri bambini. 
Oppure, altro esempio, è quello della farina di grano di qualità 5, destinata all'alimentazione animale, e scartata dal canada, perché contaminata con OCRATOSSINA, una tossina altamente cancerogena. Ebbene la guardia di finanza scoprì che un'organizzazione gestita dalla 'ndrangheta comprò questo grano, e stiamo parlando di migliaia di tonnellate, e lo vendette a pastifici italiani. Allora, quando negli scaffali dei supermercati troviamo la pasta in offerta a 30 centesimi, ci vogliamo cominciare a chiedere come mai costa così poco??

C'è un passaggio nel libro che ho riletto più volte, perché non riuscivo a capacitarmi di quello che diceva: ".........era passata la buriana dell'influenza aviaria ed eravamo tornati ai bei tempi. Col pollo si facevano dei buoni soldi. La gente era spaventata  con 'sta storia dei morti in Cina e nel Vietnam, ma era tutta una bufala per arricchire una multinazionale che produceva un farmaco che doveva salvare il mondo dalla pandemia. ......Io, comunque, il pollo non lo mangiavo più da anni, da quando avevo scoperto che molti allevatori rimpinzavano le loro bestiole di cloranfenicolo di produzione cinese, un antibiotico che salvaguardia il pollaio da ogni malattia ma nell'uomo era solo cancerogeno. Rocco mi forniva quello olandese. Basso prezzo e sapore tutto sommato decente......Gli olandesi compravano pollo congelato salato dalla Thailandia e dal Brasile e poi lo sottoponevano al processo del tumbling per farlo gonfiare. Gli animali decongelati venivano infilati dentro giganteschi  macchinari simili a betoniere e rigirati fino a quando non avevano assorbito un bel po' d'acqua. L'avevo visto con i miei occhi: non era un bello spettacolo. Anche l'odore che si espandeva non metteva appetito: acre e pungente, sembrava il vomito caglioso di un bambino.
Poi i polli venivano ricongelati e immessi sul mercato...........Ma il vero affare del pollo erano le polpette. Costavano ancora meno....Piacevano molto ai bambini e i genitori pensavano che la carne bianca fosse più sana degli hamburger di manzo. Gli scarti che le aziende dovevano ufficialmente smaltire come rifiuti venivano introdotti in una gigantesca tramoggia in acciaio inossidabile che li triturava e li sminuzzava fino a renderli un composto omogeneo. Il vero sapore di pollo veniva dato dalla pelle. Quelle .......che mi procurava Rocco con una bella percentuale di gomme emulsionanti per evitare la disgregazione dell'impasto...."

Proprio ieri ho letto un articolo su un giornale locale, sulle morti per tumore in penisola sorrentina. Dall'inizio dell'anno, quindi in soli 4 mesi, sono state registrati 70 casi. E' un numero davvero allarmante!!!! Allora fermiamoci un attimo a pensare e domandiamoci se tutti gli additivi chimici che ci hanno propinato negli ultimi 30 anni nei prodotti alimentari di largo consumo non abbiamo in qualche modo influito con questo enorme aumento dei tumori.
Mia nonna diceva sempre "meglio poco, ma buono". Forse il segreto e tutto lì.

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