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mercoledì 17 settembre 2014

IL Museo ferroviario di Pietrarsa





I nostri tuffi nel passato, alla scoperta delle eredità Borboniche, ci hanno portato quest'anno al Museo ferroviario di Pietrarsa. Questo museo si trova a Portici e appena si entra nel primo padiglione si viene catapultati indietro nel tempo.
Si inizia un affascinante viaggio nel passato ferroviario tra le locomotive ed i treni che hanno unito l'Italia dal 1839 ad oggi. Il Museo di Pietrarsa sorge dove in passato si trovavano le antiche officine borboniche nate nel 1840 per volere di  re Ferdinando II di Borbone e si sviluppa su un'area di 36mila metri quadrati, di cui 14mila coperti.



Re Ferdinando II era un innovatore, nel cortile del museo c'è un'enorme statua del sovrano che sembra voglia indicare il luogo dove costruire le prime officine ferroviarie del regno. Un'iscrizione riporta che lo scopo del re era di svincolare lo sviluppo tecnico ed industriale delle Due Sicilie dall'egemonia straniera.
Abbiamo avuto la fortuna di avere come guida un ferroviere in pensione che è riuscito a trasmettere il suo amore per quelle vecchie locomotive ai bambini.
Aveva iniziato a lavorare sulle prime locomotive a carbone da ragazzo e il suo compito era proprio quello di riempire la caldaia con il carbone.

Il primo treno che abbiamo visto è stato una perfetta riproduzione della BAYARD, il treno inaugurale della prima tratta ferroviaria Napoli- Portici nel 1839.
E' possibile inoltre vedere 25 locomotive a vapore con il loro maestoso aspetto e dei grandi lanternoni a gas che fungevano da fanali, 6 locomotori elettrici, diverse tipologie di carrozze, di cui una postale e la carrozza n. 10 dell'ex treno reale dei Savoia.












E' stata davvero una grande sorpresa questo museo, non solo per la varietà di treni, ma anche per la manutenzione e la pulizia.
E' bello trovare al Sud luoghi come questo che preservano un grande passato, gestito da persone che hanno trasformato la loro passione in una testimonianza da tramandare alle nuove generazioni.


Un grazie di cuore ai nostri "Bambini Curiosi"

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